TECNOLOGIA
CARATTERIZZAZIONE DEL RADIOCARBONIO (14C)
ASPETTI INNOVATIVI E RELATIVI BENEFICI
Il Laboratorio Isotopi del Carbonio opera dal 1985 ed è il più antico tra i laboratori di radiocarbonio operanti in Italia. Il pezzo più pregiato è un impianto per la conversione in benzene dei campioni organici da analizzare che è stato riattualizzato negli ultimi anni per adeguarlo alla nuova normativa di sicurezza: il benzene è un composto cancerogeno cui bisogna prestare molta attenzione. Ciò ha comportato delle modifiche ed il risultato è attualmente un oggetto unico alloggiato all’interno di cappe aspiranti unite assieme.
Il Laboratorio Isotopi del Carbonio dell’ENEA è attivo da circa 20 anni nel settore della datazione di campioni di varia natura. Il procedimento di analisi oramai consolidato in tutti questi anni si basa sulla determinazione della attività residua dell’isotopo 14C attraverso la scintillazione liquida (LSC). Negli ultimi anni è stato coinvolto in progetti o collaborazioni maggiormente finalizzati alla valutazione degli stress ambientali causati dalle fluttuazioni climatiche indotte dallo sviluppo economico.
Sempre nell’ambito del supporto alle Pubbliche Amministrazioni, il Laboratorio ha collaborato per anni con la Regione Emilia-Romagna nella definizione della carta geologica della Regione. Questa carta oramai in fase di ultimazione è uno strumento di cui si dovranno dotare tutte le regioni italiane al fine di avere uno sfruttamento sostenibile del territorio.
UTILIZZO
- Stoccaggio geologico della CO2. In ambito ICPP l’orientamento dominante è quello di inserire tra i requisiti di questa futura tecnica quello del “zero leakage” e la maniera migliore per effettuare questo controllo è utilizzare il radiocarbonio come tracciante dato che la CO2 fossile ne è completamente priva.
- Controllo dell’efficienza del confinamento dei rifiuti radioattivi. La norma UNI 11279-3 sovrintende i criteri base di sorveglianza e monitoraggio [1], per i quali sono indicati tre nuclidi di riferimento: il trizio, il 137Cs ed il radiocarbonio.
- Determinazione del contenuto di carbonio “rinnovabile”. I vincoli imposti dal protocollo di Kyoto costringono le aziende manifatturiere ed energetiche di sviluppare tecnologie a basso impatto ambientale e con un ridotto utilizzo di fonti energetiche fossili. Per il controllo del cosiddetto “contenuto di carbonio rinnovabile” di biomasse, biocarburanti, bioplastiche, ecc., ovverossia della percentuale di carbonio rinnovabile utilizzato rispetto a quella di carbonio fossile, è necessario svolgere delle analisi al radiocarbonio. La normativa ASTM D6866-08 recepita in ambito europeo dalla normativa CEN 15747 prescrive chiaramente gli ambiti applicativi, le tecniche e le modalità di analisi di campioni solidi, liquidi e gassosi citando chiaramente la scintillazione liquida (LSC) tra le metodologie di analisi utilizzabili per questo specifico settore di attività [2].
- Analisi isotopiche delle emanazioni aeriformi. Determinazione dell’origine del combustibile e quantificazione del rapporto tra frazione biobased e componente fossile nelle emanazioni aeriformi per il monitoraggio delle emissioni di termovalorizzatori, impianti industriali e nucleari (di potenza e medicali).
- Valorizzazione del patrimonio artistico. Sviluppo di un procedimento di combustione dei campioni per misure di datazione con il metodo del radiocarbonio nel settore edilizia e costruzioni.
- Tracciabilità/rintracciabilità di prodotti e processi. Tracciare l’origine dei prodotti agroalimentari attraverso analisi carbonio/azoto e/o isotopi pesanti, per l’identificazione delle frodi riguardanti l’utilizzo di materie prime e processi diversi da quelli dichiarati.
ATTIVITA' SVOLTE E IN CORSO
Attività svolte nell’ambito del progetto “Tracciabilità” finanziato dalle Regione Emilia-Romagna nell’ambito della rete regionale dell’alta tecnologia. Collaborazione con primarie industrie agro-alimentari
CLUSTER
- AGRIFOOD
- CHIMICA VERDE
Livello di Maturità Tecnologica (TRL) 8
Ultima modifica: 14 Maggio 2019